Matteo Renzi ne ha per tutti dopo i risultati delle regionali in Toscana. Dalla vera forza del centrosinistra al “mandare via” la Meloni.
Dopo aver descritto il “disegno” della Premier Giorgia Meloni, Matteo Renzi ha deciso di uscire ancora allo scoperto dopo l’esito delle regionali in Toscana sottolineando a La Stampa il grande lavoro svolto da Casa Riformista e affondando il colpo sul campo largo e Paolo Gentiloni. Ovviamente non è mancato un nuovo passaggio pungente anche sulla Presidente del Consiglio.
Renzi: l’affondo a Gentiloni
Intervistato da La Stampa, Matteo Renzi ha esultato per i numeri delle elezioni regionali in Toscana: “Il centrosinistra vince solo se ha una gamba riformista”. E ancora: “Siamo il secondo partito della coalizione e il terzo in assoluto in Regione”. Secondo il politico toscano, anche in Campania si può fare altrettanto bene: “Casa Riformista sarà decisiva anche in Campania. E il 4,4 fatto in Calabria, dentro a una sconfitta cocente, vale quanto il quasi 9 per cento toscano: dimostra che ormai siamo una realtà, non più solo una intuizione”.
Lo sguardo poi si è spostato più avanti: “Pd, Avs e M5S sono circa al 40 per cento. Per vincere alle Politiche basta fare un 6-7 per cento: ma io punto al 10, possiamo fare una nuova Margherita”.
Nell’intervista, passaggio duro anche su Paolo Gentiloni che ha spiegato come il campo largo sia ancora lontano dall’essere un’alternativa credibile. Renzi è stato chiaro: “Ci vorrebbe più generosità. Paolo ha avuto tutto dal suo partito: l’ho salvato io candidandolo alla Camera nel 2013, ha fatto il ministro degli Esteri, il presidente del Consiglio, il commissario europeo. Se adesso anziché fare la morale a Schlein desse una mano a trovare i voti, sarebbe un po’ più credibile”.
“Mandare via la Meloni”
Dando uno sguardo generale al Paese, Renzi ha aggiunto: “[…] Mi sta a cuore il futuro di un Paese in cui crescono le tasse e scappano i giovani. Senza di noi si perde”. “Alle prossime regionali iniziativa anche con Conte insieme sul palco? Non mi interessa un palco comune, mi interessa mandare a casa Giorgia Meloni. Per farlo bisogna insistere su tasse, sicurezza, lavoro. E senza di noi, non ci sono i numeri”, ha risposto il politico facendo chiarezza sul suo vero obiettivo.
